La classe IV^C del liceo classico europeo “Giambattista Vico” di Chieti è risultata vincitrice di un importante concorso “Call for Ideas” dal titolo “Uno spazio per la sostenibilità ambientale”, bandito dall’Asi (Agenzia spaziale italiana con lo scopo di incoraggiare la diffusione della cultura e delle conoscenze aerospaziali in occasione dell’International austronautical congress che quest’anno si svolgerà a Milano dal 14 al 18 ottobre 2024.
Hanno partecipato gli studenti della classe IV^, prossima V^ C Maria Cristina Cieri, Maria Rosaria Coccia, Giovanni De Vitis,Paola Del Rosario, Sofia Dias, Giulia Marasca, Lorenzo Violacon la loro professoressa di matematica e scienze Daniela Zannerini.
In particolare, con una modalità cooperativa e lavorando insieme al progetto, i ragazzi si sono cimentati nella soluzione creativa del rilevante problema dello smaltimento dei rifiuti emessi ad esito delle esplorazioni spaziali e della riduzione del loro impatto ambientale non solo sullo spazio, ma anche sulla Terra; infatti ogni spedizione spaziale prevede una procedura per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti attraverso l’azione di una navicella spazzina denominata “Cignus”e collegata alla navicella principale destinata all’esplorazione spaziale. La missione di “Cignus”è quella di raccogliere fino a capienza tutti i rifiuti che devono essere riportati a Terra: molti di questi finiscono per autodistruggersi a contatto con l’atmosfera ad eccezione però di quelli ferrosi che risultano essere anche tra i più ingombranti, riducendo di fatto la capienza e il tempo di permanenza di “Cignus” nello Spazio.
“Lo scopo della ricerca che è alla base del progetto risultato vincitore è stato appunto quello di trovare una modalità per far sì che anche i rifiuti ferrosi possano essere disintegrati prima del rientro della navicella spazzina sulla Terra, in modo tale che la stessa possa restare fruibile e funzionale per un tempo maggiore nello spazio, riducendo così anche i costi, oltre che l’impatto ambientale” ha spiegato la professoressa Daniela Zannerini. L’idea dei ragazzi, sostenuta dalla professoressa nonché ingegnere ambientale Daniela Zannerini, è stata quella di utilizzare l’azione dei batteri; dunque la ricerca è stata indirizzata nello studio e nella selezione di particolari batteri in grado di resistere alle co
ndizioni di vita nello spazio e di nutrirsi di sostanze ferrose, rielaborandole in forma di anidride carbonica non impattante.
Il rettore dirigente scolastico del
Convitto nazionale “G.B.Vico” Paola Di Renzo si congratula con gli studenti a con la professoressa Zannerini esprimendo soddisfazione “per il lavoro svolto connotato da rigore scientifico e metodologico e soprattutto per il carattere innovativo del progetto totalmente ideato dal gruppo che ha dimostrato di aver maturato competenze di cittadinanza planetaria, sempre animato dalla volontà di trovare una soluzione creativa ad un problema che interessa e investe l’umanità intera. Il lavoro di ricerca – precisa la dirigente – è stato inserito all’interno di una progettazione trasversale di istituto del liceo classico “G.B.Vico” di Chieti dal titolo “L’Umanesimo incontra la Scienza” che ha visto la presenza a scuola lo scorso ottobre del premio Nobel per la Fisica prof. Giorgio Parisi, con la partecipazione di scienziati e fisici del Gran Sasso Science Institute e dell’arcivescovo di Chieti mons. Bruno Forte in dialogo sul tema dei sistemi complessi e del rapporto tra l’Infinitamente grande e l’infinitamente Piccolo. Il tema è stato anche al centro di un importante convegno di carattere nazionale dal titolo “L’Umanesim
o incontra la scienza. Dal documento Portolano all’Intelligenza Artificiale”, promosso dall’ Anies (Associazione nazionale degli istituti educativi statali), realizzato lo scorso maggio a Chieti dal Convitto e che ha visto la partecipazione delle scuole di tutta Italia socie dell’Anis sedi di liceo classico europeo a 30 anni dalla sua prima istituzione”.
Con il nuovo anno scolastico alle porte, il liceo cassico “G.B.Vico” darà l’avvio al liceo classico matematico attivato in virtù di una convenzione con l’università di Salerno e che permetterà alla scuola di continuare a lavorare nella direzione della riunificazione del sapere e alla promozione di una didattica che superi sempre più i confini tra le discipline.