La classe 5C del Liceo classico europeo “G.B. Vico” di Chieti è risultata vincitrice di un importante concorso “Call for Ideas” dal titolo “Uno spazio per la sostenibilità ambientale”, bandito dall’Asi (Agenzia spaziale italiana con lo scopo di incoraggiare la diffusione della cultura e delle conoscenze aerospaziali in occasione dell’International austronautical congress che quest’anno si è svolto a Milano dal 14 al 18 ottobre 2024.

Hanno partecipato gli studenti Maria Cristina Cieri, Maria Rosaria Coccia, Giovanni De Vitis,Paola Del Rosario, Sofia Dias, Giulia Marasca, Lorenzo Violacon la loro professoressa di matematica e scienze Daniela Zannerini.

L’Agenzia spaziale italiana ha comunicato la vincita di una borsa di studio di 5mila euro che consentirà agli studenti vincitori di partecipare e presentare il proprio progetto allo Iac 2024 a Milano il prossimo ottobre. A diffondere la bella notizia è la dirigente scolastica Paola Di Renzo: i sette studenti del liceo classico europeo hanno concorso tra centinaia di scuole partecipanti presentando un progetto e un video illustrativo elaborato all’interno di un percorso didattico sulla sostenibilità ambientale e la transizione ecologica realizzato durante lo scorso anno scolastico.

In particolare, con una modalità cooperativa e lavorando insieme al progetto, i ragazzi si sono cimentati nella soluzione creativa del rilevante problema dello smaltimento dei rifiuti emessi ad esito delle esplorazioni spaziali e della riduzione del loro impatto ambientale non solo sullo spazio, ma anche sulla Terra; infatti ogni spedizione spaziale prevede una procedura per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti attraverso l’azione di una navicella spazzina denominata “Cignus”e collegata alla navicella principale destinata all’esplorazione spaziale. La missione di “Cignus”è quella di raccogliere fino a capienza tutti i rifiuti che devono essere riportati a Terra: molti di questi finiscono per autodistruggersi a contatto con l’atmosfera ad eccezione però di quelli ferrosi che risultano essere anche tra i più ingombranti, riducendo di fatto la capienza e il tempo di permanenza di “Cignus” nello Spazio.